La cucina tradizionale di Bonefro
ricalca quella dei paesi vicini ed e' caratterizzata dalla varieta' di
preparazione della pasta fatta in casa, delle carni di agnello , di maiale, di
pollo, conserve di pomodori, marmellate, ortaggi fresci e conservati sott'olio e sotto
aceto. E' una
cucina contadina, semplice e di straordinaria freschezza che usa
come ingredienti i prodotti di stagione e come condimento
usa solo olio extravergine
di oliva di frantoio, di produzione locale.
I
piatti tipici per eccellenza sono
"a pizze rendin'je", impasto di farina di mais, cotto nel forno
oppure al centro del focolare su mattoni riscaldati; "pizze e ffoglie"
pizza di granturco accompagnata a verdura condita con olio extravergine di oliva
. Un tempo
costituivano l'alimento essenziale della famiglia contadina. Nel 1811, in
risposta all'Inchiesta Murattiana, il dr. Filippo Baccari scriveva: "... si
e' veduta posta in uso la farina di granodindia, o frumentone, dal popolo di
Bonefro, con ridursi la medesima a focacce ed a pane e cotto a forno".
Altra varieta' di pizze cotte al forno sono 'a pizze ch'i ciqu'le' e 'a pizze ac'me'.
I primi piatti piu' diffusi sono
di pasta fatta in casa, si ottengono dall'impasto di farina bianca di
grano duro e/o tenero, acqua e tuorli d'uovo. Fra questi vanno menzionati i fusilli (di solito conditi con un ragu' ristretto di carne di agnello o di
maiale), i ciufoli ( con sugo al pomodoro, con cime di rape e
guanciale di maiale, con ragu' di carne e mollica di pane tostata) i teccozze (con sugo al pomodoro), i lahenelle (tagliatelle, adatte per una
pasta e fagioli).
Oltre all'agnello e al
capretto(
cotti al ragu' o arrosto per un secondo piatto), vengono adoperate
le carni di maiale per produrre prosciutti, soppressate e salsicce; tipici sono i nnoglie (instestino di maiale rinsecchito e trattato con peperoncino
rosso).
Il vino di produzione locale e'
ottimo, di gradazione alcolica 12,5%, esso non viene ne' pastorizzato ne'
refrigerato. Lo stesso dr. Baccari scriveva: " i vini sono buoni e
non soggetti ad alcun cambiamento, facili a digerirsi, perche' non
sulfurei, ne' abbondanti nella parte ferrea: generalmente sono bianchi;
pochi sono cerasuoli. Si beve il vino da tutte le classi dei cittadini per
l'intero anno, e ben si offre. "
Altre specialita' culinarie che si
possono gustare nelle ricorrenze festive: a Natale i 'cheragn'le' (con miele, impasto di olio, zucchero, uova e farina da cui si ottiene una
ciambella a forma di corona, fatta con strisce di pasta intrecciata ) i 'zepp'le (impasto
di farina lavorato a forme di fune, viengono fritte e dopo la cottura
vengono ricoperte di zucchero). I dolci
caratteristici di Pasqua sono: 'a pigna' (hanno la forma di
una pagnottella, si ottengono dall'impasto con farina
uova e zucchero, lievitato, cotto al forno) e i 'cascetelle' (pasta
dolce ripiena di un impasto fatto di ricotta, uova, zucchero e qualche
spezia, vengono cotti al forno).
Ci
sono tutti gli ingredienti per una vera dieta mediterrenea.
Il prof. Michele Colabella del vino " Z'Bbacch " scrive:
Bonefro originariamente (prima del 1049) era denominato Binifero, con il significato di terra del vino (dal termine latino vinifer, "che produce vino"). La parte del suo tenimento che degrada verso il torrente Tona, per l'esposizione al sole e la composizione chimica dei terreni, è in effetti particolarmente vocata per la coltivazione della vite.
-La denominazione di questo vino imbottigliato trae origine dal nome di un personaggio del luogo, Francesco Colabella (1824-1907), meglio noto come z' Bbacch.
-Coltivato in contrada "Macchie", vinificato secondo tradizione locale, con uve profumate quali malvasia, moscato, fragola e t'ndille, acquista un odore e un sapore più aromatico, di piacevole beva, specie se accompagna piatti forti a base di carne di maiale o di agnello.
-L’etichetta anteriore, rappresenta il nucleo più antico del paese, con il castello aragonese e la chiesa romanico-tardobarocca di S. Maria delle Rose.